La nostra storia

La nostra storia
Il viaggio di Civiltà Contadina dalla fondazione alla tutela dell’agro-biodiversità

Nel cuore di un’Italia che cambiava rapidamente, nel 1996, nasceva Civiltà Contadina, un’organizzazione di volontariato (ODV) destinata a diventare un punto di riferimento nella tutela dell’agro-biodiversità e delle tradizioni rurali. L’associazione prende vita dall’intuizione di un gruppo di persone accomunate dalla passione per il mondo contadino, preoccupate per la perdita crescente di varietà agricole, abilità tradizionali e conoscenze che avevano plasmato la nostra cultura agricola.

Gli inizi: Custodi di una tradizione millenaria

Nei primi anni, Civiltà Contadina si è concentrata sul recupero e sulla conservazione delle antiche varietà agricole, quelle sementi tramandate di generazione in generazione, adattate ai microclimi e al territorio, ma sempre più a rischio di estinzione. È stato avviato il progetto dei Custodi di Semi, una rete di agricoltori e appassionati dedicati alla conservazione, scambio e riproduzione di varietà autoctone e tradizionali. Questo movimento si è ispirato alle iniziative globali del “seed saving”, che promuovono la sovranità alimentare e la resistenza ai modelli industriali di agricoltura.

La crescita: Educazione e sensibilizzazione

Con il consolidarsi della rete, Civiltà Contadina ha ampliato la sua missione, integrando il recupero delle sementi con la formazione e sensibilizzazione delle nuove generazioni. Sono nati gli orti scolastici, piccoli laboratori di vita che hanno unito insegnanti, studenti e famiglie, offrendo un modo pratico e creativo di riscoprire l’agricoltura tradizionale. Questi spazi non solo hanno insegnato come coltivare, ma hanno trasmesso valori fondamentali: il rispetto per la terra, la solidarietà e la consapevolezza dell’interconnessione tra uomo e natura.

Innovazione nella tradizione

La tutela delle razze autoctone e delle varietà frutticole dimenticate ha rappresentato un ulteriore passo avanti nella missione dell’associazione. Con progetti come la conservazione del Pollo Ancona o la salvaguardia dei frutti antichi, Civiltà Contadina ha dimostrato che la biodiversità non riguarda solo il passato, ma è un ponte verso un futuro sostenibile. Nel frattempo, la creazione della Banca dei Semi ha permesso di custodire, catalogare e rendere accessibili queste preziose risorse a chiunque volesse contribuire al loro mantenimento.

Semi, territorio e paesaggio: un legame inscindibile

Ogni seme custodito da Civiltà Contadina racconta una storia che va oltre l’agricoltura: è la storia di un territorio, di un paesaggio e di una cultura. Le varietà tradizionali si sono adattate nel tempo ai terreni, ai climi e alle specificità locali, modellando non solo la produttività agricola, ma anche l’aspetto stesso dei nostri paesaggi rurali. La Costituzione Italiana, all’articolo 9, tutela il paesaggio come parte integrante del patrimonio nazionale, e il nostro lavoro si inserisce in questa visione: proteggere i semi significa proteggere i paesaggi che essi hanno contribuito a creare e che, a loro volta, garantiscono equilibrio ecologico e bellezza.

La perdita di una varietà di semi non impoverisce solo la biodiversità agricola, ma rischia di trasformare radicalmente i paesaggi, spingendoli verso la standardizzazione e privandoli di quella diversità visiva, ecologica e culturale che rende unico il nostro territorio. Custodire e diffondere i semi autoctoni significa dunque preservare l’identità dei nostri luoghi, sostenendo un’agricoltura che valorizza la ricchezza locale.

Una rete in espansione

Oggi, Civiltà Contadina opera su tutto il territorio nazionale e collabora con movimenti internazionali per la biodiversità e la sovranità alimentare. Grazie a un impegno costante e alla passione dei suoi volontari, l’associazione è diventata un simbolo di resistenza contro la standardizzazione agricola e alimentare. Le sue iniziative non solo proteggono l’eredità agricola, ma ispirano nuove generazioni a immaginare un rapporto più armonioso tra uomo e natura.

Il futuro: Una sfida condivisa

Guardando al domani, Civiltà Contadina punta a rafforzare la rete di contadini, volontari e appassionati, promuovendo una visione di agroecologia integrata, dove la tutela della biodiversità si sposi con pratiche agricole sostenibili. Le sfide sono molte: il cambiamento climatico, l’erosione genetica e la pressione delle grandi industrie agricole. Tuttavia, la forza dell’associazione risiede nella sua capacità di coniugare tradizione e innovazione, passato e futuro, locale e globale.

La storia di Civiltà Contadina non è solo quella di un’organizzazione, ma di un movimento culturale che ricorda a tutti l’importanza di custodire il nostro legame con la terra. Una storia che continua a essere scritta, giorno dopo giorno, seme dopo seme.